Dalmasso (Rifondazione): la realtà  carceraria sta degenerando

 

Anche il carcere di Alessandria, come tutte le altre realtà visitate in queste ultime settimane,- dice il consigliere regionale Sergio Dalmasso, di Rifondazione comunista, all’uscita del carcere S. Michele, giovedì 25 febbraio - presenta gravi problemi di sovraffollamento. Le celle, costruite per un detenuto, ne ospitano tre e questo crea mille problemi, crescita del disagio e difficoltà nell’attuare misure di rieducazione (lavoro, scuola, sport).

A questo si aggiunge - continua il consigliere -  la cronica carenza del personale di Polizia penitenziaria, propria di tutte le carceri del centro-nord.

L’attuale governo, anziché continuare a lanciare proclami, dovrebbe prendere provvedimenti concreti: bilanciare meglio il personale fra centro- nord e sud Italia, attuare forme alternative al carcere per i piccoli reati e i detenuti a fine pena, non tagliare i fondi (dall’istruzione alla piccola strumentazione, dal detersivo alla carta igienica), assumere nuovo personale (agenti, ma soprattutto educatori, mediatori culturali)

La presenza di tanti detenuti stranieri e di tanti che restano in carcere per un periodo brevissimo - continua Dalmasso - impedisce o rende sempre più complesse le attività trattamentali (scuola, lavoro, formazione professionale) che necessitano di continuità e di tempo.

Ancora difficile - conclude il consigliere - la situazione sanitaria, soprattutto a causa della difficoltà per le visite specialistiche e della carenza di infermieri/e professionali.